Nel marketing hanno fatto irruzione
gli UGC
Nel nostro mondo, ormai saturo di
comunicazione e di condivisioni sui social, i contenuti generati dagli utenti,
ovvero gli UGC (user generated content), hanno ridisegnato il panorama del
marketing.
Hanno creato una vera e propria frontiera dove i consumatori sono
invitati ed incoraggiati a prendere parte alle conversazioni condividendo la
propria esperienza d’acquisto di un prodotto o un servizio.
In concreto possono lasciare la propria opinione
attraverso sistemi di feedback specializzati, come Feedaty e eKomi.
I vantaggi di questa modalità di feedback sono molteplici sia per i clienti che per le aziende.
Per scoprire di più in merito a questo argomento vi consiglio la lettura del post "Ecommerce UX: Ecommerce usabile in 3 step" che ho scritto per il blog di Ittweb.
Sono ritenuti più affidabili
Ciò premesso, bisogna rendersi conto che l’utilizzo degli UGC è diventato indispensabile per qualsiasi
strategia di marketing, specialmente per le imprese che si rivolgono ai
Millennials, popolazione che mediamente spende circa 18 ore al giorno sulle diverse
piattaforme social, per lo meno negli Stati Uniti.
A dare ancora più rilevanza a questa strategia vi è il fatto che da alcuni studi americani è emerso che i Millennials credono
molto di più agli UGC che a qualsiasi altra forma tradizionale di advertising.
Credono di più alla veridicità di una conversazione uno-a-uno, alle recensioni
dei consumatori e ai post sui social più che ai contenuti generati dalle imprese.
Ebbene sì, nonostante le aziende facciano tanti sforzi per risultare trasparenti e coinvolgenti, i contenuti generati da persone esterne all’azienda, che non “guadagnano nulla” nel condividere la propria opinione su un servizio, sono senza dubbio creduti o ritenuti di gran lunga più affidabili.
Ebbene sì, nonostante le aziende facciano tanti sforzi per risultare trasparenti e coinvolgenti, i contenuti generati da persone esterne all’azienda, che non “guadagnano nulla” nel condividere la propria opinione su un servizio, sono senza dubbio creduti o ritenuti di gran lunga più affidabili.
Sono ormai necessari
Quindi le aziende cosa devono fare? Tutti gli sforzi fatti finora
sui contenuti si sono vanificati?
Ovviamente no. E’ sempre importante per un’azienda continuare a rapportarsi con i
consumatori mediante una strategia di comunicazione e
marketing il più possibile trasparente, responsabile e attenta alle esigenze e
aspettative dei clienti.
Ma è anche necessario che le aziende diventino consapevoli dell’altrettanto importante influsso degli UGC.
Devono rendersi conto che “ingaggiare” gli utenti non
equivale a dare loro un
“contentino”. Ingaggiare gli utenti vuol dire ascoltare il proprio target
(d'altronde le aziende lavorano per loro, no?) e creare una relazione di valore
con esso, che sia di reciproco beneficio.
Trasparenza, autenticità, coinvolgimento. Queste le parole
chiave.
I consumatori credono di più nelle aziende che non imbavagliano
le opinioni, ma anzi le incentivano. Di conseguenza un ambiente trasparente ed affidabile genera ovviamente più conversioni.
In questo modo, finalmente, i principi delle
Relazioni Pubbliche e della Corporate Social Responsabily si ergono a Re e
Regina del marketing efficace grazie al Web… non dimenticando ovviamente di
generare profitto.
Sono, soprattutto, utili
Come funziona il meccanismo delle conversioni?
Il vedere la recensione positiva ed
imparziale di un altro utente ovviamente genera un “endorsement” interessante e
molto più efficace di quello autoreferenziale dell’azienda.
Sempre più di frequente gli UGC aiutano a sell the deal!
Specialmente sui social media dove gli E-commerce fanno fatica
ad ottenere risultati “organici”, perché
devono far fronte ad algoritmi che danno visibilità e preferenza a contenuti
promozionali (es. Facebook). Va benissimo creare Corporate ads, ma quello che
potrà portare la propria azienda al top non saranno di certo quelle, ma sarà la capacità
di sollecitare la creazione di UGC di valore.
Ecco qualche dato:
- Yopto ha potuto verificare che
quando le recensioni sono condivise sui social la conversion rate su Facebook
arriva mediamente ad un 40% in più rispetto alla media del settore industriale
di riferimento, su Twitter di 8 volte in più e su
LinkedIn 5 volte in più.
Questo perché sui social le persone sono più inclini a
credere ad un post di un amico che ad una ads di un brand.
E’ chiaro il meccanismo che si innesca con gli UGC?
Infine, portano a conversioni
Ma avere fiducia è una cosa, passare all'acquisto è un’altra.
Come può il contenuto generato dagli utenti, oltre che produrre fiducia, portare conversioni di
rilievo sia su social che attraverso altri canali di marketing?
Quando i tuoi clienti scrivono una recensione su un prodotto che
hanno comprato, stanno comunicando l’esperienza positiva che hanno avuto del tuo brand e realizzano il momento perfetto per offrire
ad altre persone la possibilità di viverlo. Ovviamente questo non è abbastanza
per offrire un up-sell.
Bisogna essere più smart:
- guardare allo storico degli
acquisti
- il comportamento degli utenti;
- considerare altri dati che possano determinare una statistica che indichi quale
prodotto probabilmente quella persona possa essere orientata a comprare.
Dai dati è emerso che i così detti consumatori fidelizzati
spendono in media 3 volte di tempo in più sull’ E-commerce rispetto ad un
cliente che fa il primo acquisto.
Questo vuol dire più cose:
- che l’utente, di conseguenza, rimanendo più tempo sull’E-commerce è anche più incline a scrivere una recensione;
- che questa genererà una sorta di pubblicità gratuita grazie alla sua condivisione con familiari e amici sui social (che di solito - nel B2C - sono il tuo target e sono ben disposti ad ascoltare il consiglio di un amico).
Sei ancora sicuro di poter far a meno dei contenuti generati dai
tuoi clienti?
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