In Italia c’è una mancanza
di e-commerce non nella domanda ma nell’offerta;
manca pertanto una strategia di e-commerce globale. Come mai?
Una risposta potrebbe essere la seguente: la vendita online viene
vista come un conflitto di interessi, perché si teme di fare lo sgambetto ai
propri distributori. All’estero non è così.
Quali sono le leve su cui puntare per rendere super stratosferico il proprio sito e-commerce?
1) Remarketing (che, però, costa) usando gli strumenti Google; es. Adwords o Rete Display
2)
Social con
contenuti ad hoc che portino l’utente sul sito. Tener conto che su Facebook ciò
che vediamo è influenzato dal “nuovo” edge rank: vediamo i post delle pagine/utenti con cui
interagiamo di più. Per interazione su Facebook si intendono i “mi piace”, i
commenti e le condivisioni.
3)
Tutte le pagine devono essere usabili da qualsiasi device. E sempre
più persone si connettono da mobile.
Ci sono due scuole di pensiero: alcuni dicono che è bene creare due siti: uno
per mobile e uno per computer. Altri dicono che è meglio crearne uno e
adattarlo a tutti i device.
4)
Tutte le
pagine del sito devono contenere le
informazioni essenziali per rendere non solo facile la navigazione, ma
anche consapevole l’utente nelle scelte che fa (es. informazioni su spedizioni,
resi, costi, orari, contatti, ecc…)
5)
Ogni landingpage è importante come l’home page. Se un’utente entra dalla
landing page X perché è arrivato dai social, per lui quella landingpage sarà la
sua home page.
6)
Utilissimo il posizionamento del sito, grazie al seo
e social! Ce lo spiega Red Aliens
tramite un’interessante infografica
Dopo aver preparato il sito ed averlo ottimizzato
seguendo i suggerimenti sopra riportati, che fare quando l’utente, finalmente,
ha comprato. Soddisfatti lo lasciamo
andare o lo teniamo in qualche modo legato a noi?
Certamente, lo
dobbiamo … “coltivare”; dobbiamo cioè catturare l’attenzione dell’utente e
trattenerlo tenendo presente quanto segue:
- segnalare i
prodotti correlati che altri utenti hanno comprato; prodotti simili per
categoria oppure accessori del prodotto comprato;
- suggerire
prodotti e servizi in base allo storico dell’utente (ovvero quello che ha
comprato in precedenza);
- suggerire
all’utente di loggarsi tramite il proprio account face book: in questo modo si
potrà analizzare ciò che gli piace e il suo contesto sociale;
- segnalare a
chi naviga un’offerta o promozione vicino ai magazzini dei concorrenti (dinamic pricing).
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Ciao Eleonora,
RispondiEliminaottimo post e ottimi suggerimenti!
La mia esperienza mi dice infatti che prevedere prima, soprattutto a livello tecnico, certe cose, porta a maggiori risultati poi!
Aggiungerei anche l'email marketing nella cassetta degli attrezzi, magari abbinata al remarketing. Strumenti veramente potenti, che ne dici?
Ciao Valentina, ti ringrazio!
RispondiEliminaAssolutamente sì, l' e-mail marketing, e tutti gli altri strumenti di direct marketing, possono essere senza dubbio degli strumenti molto efficaci per coinvolgere in modo diretto il consumatore finale :-)
Ne ho parlato in modo approfondito in un'altro post, proprio stamane, dedicato alla comunicazione negli Enti Pubblici. Se vuoi puoi dargli un'occhiata http://www.argoserv.it/comunicazione-negli-enti-pubblici
In questo caso, invece di parlare coi consumatori, si parla coi cittadini.... ma i principi strategici per una comunicazione efficace e a due vie... sono gli stessi :-)