Ho dedicato i miei
ultimi post alla Customer Loyalty e
a come creare Loyalty Programs
efficaci, perché oggi giorno la fidelizzazione è più che mai un elemento chiave
per rimanere competitivi sul mercato.
Come precedentemente ho
già spiegato, è più facile e meno
costoso far ritornare un consumatore all’acquisto, piuttosto che
convincerne uno nuovo ad acquistare; inoltre questa tecnica aiuta a migliorare
il posizionamento della propria azienda.
Proprio perché ritengo
sia un punto cruciale per qualsiasi business – indipendentemente dal settore in
cui si operi – mi soffermerò su questo argomento ancora per qualche post, prima
di addentrarmi agli aspetti tecnici del Remarketing, come invece avevo promesso
che avrei fatto in questo post.
Abbiamo abbondantemente
capito come sia cruciale la fiducia del cliente per assicurarci la sua fedeltà.
Ma come facciamo a capire concretamente a che “stadio di Loyalty” si trova il cliente che abbiamo davanti?
Beh, se stiamo parlando
di E-commerce la prima cosa da fare è andare alle recensioni online del merchant, mi dirai. E dici bene.
Come abbiamo più volte
visto, per chi fa business online – ma ormai vale per tutti, miei cari
merchant, anche per chi l’E-commerce ancora non ce l’ha – è un aspetto
cruciale. Questo perché le persone
tendono a credere più al parere disinteressato degli utenti piuttosto che
alle imprese e agli esperti del settore.
Se vuoi approfondire l’aspetto strategico delle recensioni online per il tuo business, ti consiglio la lettura di questo post che ho scritto per ITTWEB “E-Commerce UX: E-Commerce usabile in3 step”
Recensioni e sondaggi
Nonostante
le recensioni siano un ottimo strumento, sia per gli utenti che per i merchant,
per capire cosa va bene e cosa va male, questo, aihmè, non è un metodo
scientifico.
Oltre
ad incoraggiare i consumatori a scrivere le tante amate recensioni che
accrescono la reputazione del nostro brand, è bene affiancare l’utilizzo di brevissimi sondaggi per creare il Net
Promoter Score, detto anche NPS.
Probabilmente
ne avrai già sentito parlare.
Ma
in sostanza di cosa si tratta?
Si
tratta di un breve sondaggio di circa 20
secondi che determina il sentiment generale dei tuoi consumatori.
Una
delle domande tipo può essere: “Da una scala da uno a dieci, con dieci come
massimo, raccomanderesti la nostra azienda ad un amico o collega”?
Personalmente
sono una sostenitrice dell’NPS.
Perché?
Perché l’NPS ci permette, con un semplice e breve sondaggio, di fare una
ricerca qualitativa e riuscire quindi ad avere insight interessanti.
Si
può partire da domande generiche e poi arrivare a chiedere feedback sempre più
specifici.
La
maggior parte dei consumatori – se si sono trovati bene con il tuo
servizio/prodotto – saranno disposti a dedicarti 15-20 secondi per rispondere al tuo sondaggio NPS e magari anche a
qualche domanda in più.
Una delle domande più
importanti da fare ai propri consumatori è: “Perché”? e “Che cosa vorresti”?
Per esempio: perché ti
piace/non ti piace. Che cosa ci vorrebbe per avere un servizio migliore.
E, di seguito, formulare
una serie di proposte con risposta chiusa e graduata.
Questo è davvero un importantissimo feedback che ogni azienda
può usare!
Infatti, non devi
dimenticare mai che stai lavorando per
il cliente. Perciò quale metodo migliore se non chiedere a lui stesso cosa
vuole o cosa vorrebbe migliorare del tuo/prodotto o servizio?
Come ho detto in diversi
post, spesso per realizzare ciò che vuole il cliente si possono affrontare, con
questa metodologia, meno costi e percorrere concretamente percorsi più facili rispetto a quello che potremmo
pensare noi, chiusi nelle aziende facendo brainstorming e riunioni.
Pertanto, a volte non servono budget stratosferici per
avere delle insights. Soprattutto se lavori con il web e se la tua attività è
già avviata; le fonti dei dati però le hai già. Devi adoperarti per raccoglierli nel modo giusto, interpretarli ed
infine usarli nella strategia di business.
Sembra banale, ma non lo
è.
Infine molte aziende si
limitano a chiedere feedback dopo che i consumatori hanno usufruito del
servizio clienti e si dimenticano di “mappare” ciò che pensano più in generale
del loro brand e servizi.
Eh sì, perché
raccogliere dati e starli a guardare senza utilizzarli in modo concreto non
serve a niente…
Rimani sintonizzato! La prossima settimana affronteremo nel dettaglio come calcolare il Net Promoter Score e come utilizzarlo al meglio!
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