Le imprese non possono però
farlo alla carlona ma, come dicevamo nel post precedente, è necessario che le
figure coinvolte nell’attività di Digital Transformation aziendale si
prefiggano delle policy da seguire. In questo articolo vedremo più nello specifico
le potenzialità di Twitter per le Risorse Umane, prendendo come
riferimento il Paper di Sage “Socal media and HR – friends or foes?”
Twitter
Twitter è uno
strumento di microblogging che consente di trasmettere “tweets” di 280 caratteri o meno ai vostri follower. Spesso i tweets riconducono a notizie
esterne a Twitter, accessibili tramite link. Il tweet, quindi, riassume un
concetto, un argomento ben identificato con l’ausilio di hashtag, in altri
contesi si potrebbero chiamare etichette o tag, che identificano l’argomento di
cui si sta parlando, su Twitter questi vengono preceduti dal simbolo
cancelletto.
Gli utenti
Gli utenti Twitter sono ben
disposti a lasciare l’ambiente “sicuro” di Twitter per approfondire
argomenti che a loro interessano aprendo il sito a cui reindirizza il link
contenuto nel tweet.
Solitamente gli utenti di
Twitter sono dei gran lettori: proprio grazie alla segmentazione
dettagliata degli argomenti trattati nel tweet le persone trovano subito i temi
a cui sono interessate e leggono tutte le notizie che trovano nel settore di
riferimento. Io stessa ho avuto modo di notare questo comportamento proprio su
questo blog: molti lettori provengono proprio da Twitter.
Infatti, i tweets possono
essere trovati o seguendo direttamente l’account di un’azienda o di un utente,
oppure attraverso la funzione di ricerca, digitando le parole chiave o hashtag
che identificano le tematiche d’interesse.
In Italia è il social favorito
dai giornalisti e dai politici. Questa è la conferma che Twitter viene
preferito ad altri social per la lettura e la pubblicazione di notizie.
Twitter nelle Risorse Umane
Dopo aver spiegato il
funzionamento di Twitter – non me ne vogliano gli amanti di Twitter – vediamo
come questo social può essere al contempo amico o nemico del Direttore delle
HR, perché, come sempre, uno strumento non è buono o cattivo a prescindere,
ma dipende dall’uso che se ne fa, che ne facciamo noi stessi e che ne fanno gli
altri.
PRO
E’ amico, perché con Twitter si
possono:
- seguire
gli esperti HR per beneficiare dei loro insight e delle loro ricerche;
- inviare
tweet o sponsorizzazioni;
- ricercare
i candidati a posti di lavoro;
- scoprire
le più interessanti conferenze o eventi per la
funzione HR;
- rimanere
aggiornati rispetto alle evoluzioni legislative.
CONTRO
Può essere nemico perché:
- con soli 280 caratteri (prima erano 140) è difficile spiegare a fondo cosa si vuole dire;
- inoltre i tweets sono
spesso progettati per suscitare polemiche o comunque
coinvolgere un vasto pubblico a qualsiasi
costo. In questo quadro, se ci si
esprime male, Twitter può alimentare
rapidamente un gran numero di
commenti
negativi, dannosi per il brand.
Ma, in fin de conti, questo
può accadere anche su altri social, come per esempio Facebook. Ecco perché è importante
che sia fatto un piano di policy (ed anche di crisi)
da seguire e che questo sia definito da persone competenti.
Questo aspetto lo vedremo
però più avanti, quando parleremo più nello specifico di questo social.
Continuate a seguirci per
sapere di più sulle potenzialità di altri importanti social network per la
funzione HR!
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