L'obiettivo di una strategia di content marketing è di potenziare la riconoscibilità del brand e rafforzare il posizionamento sul mercato generando al tempo stesso nuove opportunità di business su base continuativa.
Fare Content Marketing in tempi di incertezza
Il content Marketing può produrre risultati sia in tempi «buoni» che in tempi di crisi. E’ un’attività strategica che fa leva sugli aspetti di branding e che dura nel tempo. Quindi, anche in momenti di pandemia, utilizzando la giusta empatia nel confronti del pubblico, si possono avere dei buoni risultati.
Non solo, ma puntando sul branding si può avere la chance di espandere la propria audience e pianificare le attività a lungo termine.
Perché sia efficace, tutta l’azienda deve abbracciare l’orientamento all’inbound marketing: dal CEO, all’Ufficio Marketing, ad ogni singolo dipendente che si relaziona con i clienti o che condivide contenuti sui social.
Usare l'Inbound Marketing
Gli elementi su cui si deve poggiare una strategia di inbound e content marketing sono i seguenti:
- Principi dell’Inbound
- Lo scopo dell’azienda
- Obiettivi di Business
- Buyer personas
- Buyer’s journey
Il primo obiettivo dell’azienda: farsi conoscere
Per essere efficaci i marketer devono conoscere e saper veicolare cosa fa l’azienda, come e perché lo fa. Non solo, ma questi aspetti, facendo parte della cultura aziendale, dovrebbero permeare il comportamento di tutti i dipendenti.
Questa sarebbe la best practice da seguire: Inbound marketing sia verso l’interno che verso l’esterno.
Verso l’esterno significa capire come il cliente si è approcciato a noi e come conoscere la sua journey.
I consumatori posso creare i migliori ugc e diventare i migliori Ambassador di un’azienda e portare nuovi clienti. Tuttavia se non vogliono fare pubblicità sul web, ma solo tramite un passaparola verbale, questo aspetto non si potrà mai implementare e non si potrà attuare un inbound marketing completo.
Un ottimo inizio sta certamente nel verificare ciò che è tracciato nei nostri CRM, ma per andare a fondo bisogna intervistare il cliente, capire cosa l’ha spinto ad approcciarsi a noi prima del primo contatto con l’azienda.
L’approccio al cliente
Il miglior modo per conoscere la buyer’s journey? Intervistare il cliente in modo ciclico.
Il Costumer service o l’ufficio che gli si avvicina di più deve fare le seguenti domande:
- Perchè hanno acquistato?
- Quanto tempo ci hanno messo per prendere la decisione?
- Cosa li ha portati all'acquisto?
- Magari avevano pensato anche in passato di acquistare e non l’avevano fatto? Avevano ripiegato su altri prodotti o servizi? E quando ci hanno ripensato, decidendo di venire a comprare da te?
A quanti clienti fare queste domande? Almeno 10/12. Dopo di che bisogna cercare di capire perché i clienti fanno questo tipo di percorso.
Chi se ne deve occupare? Idealmente il customer service di un’azienda. Nelle grandi realtà val la pena di valutare la realizzazione di un apposito ufficio.
Per completare il lavoro è opportuno utilizzare anche la seguente analisi metodologica:
- Come (figura professionale).
- Quando sono (la situazione in cui ci si trova).
- Voglio (motivazione o azione).
- Cosicché io possa (risultato desiderato).
Cosa deve fare un servizio/prodotto, a quali domande deve rispondere? Perché il cliente lo compra? Si può ridefinire la categoria di un servizio/prodotto se supera il prezzo limite, in base al tipo di clientela e, di conseguenza, rivedere il positioning del prodotto o branding.
In base alle risposte che si riceveranno si dovrà cambiare la strategia: chi se ne deve occupare? L’Ufficio Marketing in concerto con gli altri uffici.
(Continua)
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