E’ noto che per incrementare la clientela sia più che mai utile, se non indispensabile, rivolgersi agli infuencer.
Le ricerche statistiche al riguardo, infatti, ci dicono che il 49% dei consumatori si affida ai consigli degli influencer prima di fare un acquisto. Di conseguenza ben il 61% dei marketer nel 2020 ha ritenuto opportuno incrementare la spesa proprio negli influencer marketing.
Nello stesso tempo, però, non esistono ancora chiari studi che misurino il successo delle campagne basate sugli influencer. Pertanto ci sono dei rischi ed è facile bruciare danaro senza ottenere un ROI tangibile.
Per ridurre questi potenziali rischi i marketer si stanno orientando nella direzione dei micro e dei nano influencer. Questo cambiamento permette di ottenere un maggior numero di gruppi gestibili in modo più efficace e, soprattutto, più economico.
Con questa strategia, infatti, si eviteranno i notevoli costi degli influencer di grande portata, perchè allo stesso costo, al posto di un influencer di grande portata si possono avere 100 micro/nano influencer.
E senza perdere le stesse possibilità: concentrarsi su audience specifiche; incrementare l’engagement; minimizzare il rischio; spendere meno per ottenere ritorni potenzialmente più elevati.
La novità da tener d’occhio, quindi, sono i micro/nano influencer, perché, benchè abbiano un seguito più ridotto, sono persone che utilizzano il prodotto in prima persona e, quindi, sono in grado di trasmettere realmente le sue peculiarità.
Del resto sembra abbastanza ovvio che il vero contenuto, quello più naturale, sia quello prodotto dagli utenti. La loro testimonianza porta a contenuti molto più realistici e genera interazioni più naturali e positive. Questa è la vera evoluzione dello User Generated Content, ed è anche una grande sfida per il Digital Marketing.
E di questo se ne sono accorti ormai un po’ tutti i brand. Hanno capito che per raggiungere il pubblico c’è bisogno dell’appoggio di utenti attivi e influenti nelle rispettive comunità, perchè le persone comprano dalle persone che conoscono, che apprezzano e di cui si fidano.
Si investirà sempre di più nei contenuti generati dagli utenti (UGC)
Di conseguenza come agire?
Creare una comunità che sia amata dal proprio pubblico. L’80% dei brand sostiene che gli sforzi per costruire una community hanno prodotto un aumento del traffico.
Quindi è opportuno:
- iniziare a costruire questa comunità; i gruppi di Linkedln o Facebook sono il punto di partenza ideale perché offrono la struttura necessaria per coltivare l’audience;
- rendere i contenuti condivisibili attraverso l’impatto visivo;
- pianificare la strategia dei contenuti: non servono i contenuti degli utenti se poi non vengono condivisi sui canali.
In sintesi
Mentre l’autenticità dei grandi influencer continua ad essere messa in discussione, saranno i contenuti generati dall’audience (UGC) a svolgere un ruolo vitale per costruire una nuova relazione tra brand e consumatore.
Questi contenuti rispecchiano il percorso dei consumatori, la loro esperienza e amplificano in modo autentico il messaggio che il brand vuole trasmettere e, soprattutto, mutano profondamente il rapporto tra i clienti e il brand e trasformano di fatto i clienti in ambasciatori del brand stesso.
Pertanto generano fiducia ed indicano al gruppo della community quale prodotto scegliere, quale brand seguire, con vantaggio dell’utente e dell’azienda.
E’ già da alcuni anni che i marketer mettono in guardia sull’importanza dei contenuti generati dagli utenti, utilissimi per diversi tipi di Business, compreso, anzi, soprattutto, per chi ha un E-commerce.
A tal proposito, consiglio la lettura di un articolo che ho scritto quattro anni fa sull’argomento, intitolato “User Generated Content: perchè è importante per l'E-commerce”.
Sebbene siano passati anni, l’argomento è ancora più che mai attuale.
Non perdere il treno, inizia a sfruttare anche tu i contenuti generati dagli utenti in modo strategico e sistematico!
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